Le tappe
Ottobre 2008: La scelta nel Regolamento Urbanistico
Marzo 2010: L’atto di indirizzo
Luglio 2010: Il bando per le APD
Febbraio 2011: Il riconoscimento della validità della scelta anche da parte del TAR
Marzo 2011: La graduatoria finale del primo bando APD
Si è conclusa la prima procedura competitiva per assegnare l’edificabilità nelle Aree a Pianificazione Differita.
Il percorso è stato impegnativo perché si è trattato di ribaltare il punto di vista, costruendo una norma che mettesse al centro l’interesse collettivo conciliandolo con lo spirito imprenditoriale.
In precedenza il privato che costruiva pagava gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e l’amministrazione, con quei soldi, tentava di realizzare le opere pubbliche e i servizi che si rendevano necessari con l’edificazione. Adesso il Comune chiede direttamente al privato che edifica di realizzare opere pubbliche e servizi utili alla collettività; è quindi il privato che garantisce un progetto con elevati ritorni in termini di pubblica utilità ad avere maggiori possibilità di aggiudicarsi il diritto a edificare.
Le vecchie sacche di posizioni di rendita sono oggi sostituite da un possibile dinamismo, che garantisce la redditività economica a tutti gli attori coinvolti, ma che guarda primariamente al bene comune.
Questa è una rivoluzione in termini di obiettivi; ma anche per quanto riguarda gli strumenti che si utilizzano per raggiungerli.
L’Amministrazione Comunale di Quarrata ha lanciato uno strumento che subordina ogni intervento espansivo ai valori di equità, qualità e solidarietà.
“La comunità non è più costretta a “raccattare” le briciole che cadono dal tavolo, a cui sono seduti solo i pochi che si spartiscono i vantaggi economici – ha dichiarato l’Assessore Luca Gaggioli – ora è come se i cittadini tutti fossero seduti al tavolo, in grado di porre richieste e condizioni, affinché i vantaggi economici siano ripartiti in maniera diversa e ci sia spazio per legare ad essi concreti vantaggi sul piano sociale e ambientale.”
Il TAR della Toscana, con sentenza emessa in data 14 febbraio 2011, non solo ha respinto puntualmente ogni censura, riconoscendo che si tratta semplicemente “di una diversa modulazione dell’esercizio della funzione pianificatoria”, ma ha anche offerto esplicitamente una lettura positiva della nostra procedura:
“… la innovativa previsione di una procedura di carattere comparativo in luogo del diretto esercizio della discrezionalità amministrativa da parte della pubblica amministrazione appare funzionale al duplice obiettivo di rendere trasparenti le scelte pubbliche, attraverso la predeterminazione dei criteri valutativi, e di realizzare quanto più possibile l’interesse pubblico, in linea quindi con i canoni costituzionali di imparzialità e buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione”.
Il bando per le aree a pianificazione differita, chiuso il 22 dicembre 2010, ha visto la presentazione di 16 proposte. E’ stata una risposta eccezionale, in termini quantitativi. Il lavoro della Commissione esaminatrice si è concluso il 28 febbraio e il 3 di marzo è stata resa pubblica la graduatoria delle proposte ammesse, in quanto superiori qualitativamente al minimo richiesto.
Con le proposte approvate in questo primo bando ADP si realizzeranno:
e una qualità decisamente superiore rispetto a quanto è stato realizzato a Quarrata fino ad oggi.
Oltre a questi dati, già eccezionali se confrontati con quanto solitamente si concretizzava di ciò che era riportato nelle carte, verranno realizzati importanti collegamenti viari e, naturalmente, pagati gli oneri di urbanizzazione.
L’Assessore all’Urbanistica Luca Gaggioli dice “Siamo davanti a un cambio di paradigma. Tutto quello che prima per essere ottenuto aveva bisogno di incentivi occasionali (vedi gli sconti sugli oneri o i bonus volumetrici) ora è il naturale e strutturale risultato di una procedura trasparente, flessibile, replicabile. Una procedura che permette di trovare le risorse per la qualità all’interno del processo che va dalla pianificazione alla costruzione. Più del 50% della rendita fondiaria è stata spostata verso ciò che è utile alla collettività. Si tratta davvero di una rivoluzione.”
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